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dei pronostici sulle vicende atmosferiche. 179

direzione del vento e la forma delle nubi; v’ha chi si regola col mese che corre, colla luna che fa, ed ha quasi ogni giorno il suo proverbio; un santo è mercante di freddo, un altro porta il barile dell’acqua od sacco della farina; l’abitatore delle valli osserva alcune punte di montagna che gli danno indizj sicuri delle vicende atmosferiche. Nondimeno accade spessissimo a tutti questi profeti d’ingannarsi, ed i più avveduti sono quelli che conservano sempre una prudente riserva nelle loro profezie.»

«I segni, i proverbj, le osservazioni locali hanno certamente un valore. Essi sono frutti d’una lunga esperienza, tramandata e confermata per molte generazioni. Ma la forma che presero i proverbj, ma il modo d’osservare del popolo ha insieme del capriccioso e del superstizioso. Le previsioni che si riferiscono alle fasi ed ai trapassi delle stagioni, vengono d’ordinario attaccate ad un giorno fisso, dietro qualche analogia o coincidenza fortuita, e perfino per la seduzione della rima, come accade del giorno di santa Lucia (13 dicembre) che il nostro popolo continua a credere il più breve dell’anno (Santa Luzia l'è el di pu curt che ghe sia. Le osservazioni che si riferiscono all’umidità dell’aria spesso vengono pigliate per indizio di lunghe piogge, e i segni locali, presi troppo isolatamente, non valgono a far prevedere le vicende generali. Finalmente una delle influenze cui presta maggior fede il popolo, quella delle fasi lunari, è spessissimo contraddetta col fatto, e non è in alcun modo confermata dalla scienza. Ma questo hanno di proprio tutti i pregiudizj, che si tien conto quando il caso sembra dar loro ragione, e non si fa attenzione ai fatti che li smentiscono.»

«Ma voi direte che vi preme di più sapere gl’indizj del tempo imminente. Gli indizj sono molti. Ma anche per questi si pon mente alla disposizione generale del mese ed al tempo dominante nelle varie stagioni. Dopo di che convien guardare l’aspetto del cielo.»