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176 climi agricoli.


Il clima delle foreste suppone un freddo grande e durevole, quale si riscontra nelle latitudini presso i poli, o sugli alti monti. Osservando complessivamente si direbbe che in Europa il clima degli ulivi arriva al 43° circa, quello delle vigne al 48° circa, dei cereali al 50°, più in là troverebbesi quello dei pascoli e delle foreste, indi non vegeterebbero che i muschi ed i licheni.

Ognuno però s’accorgerà che è difficile stabilire il limite preciso in linee parallele; l’esposizione, la posizione continentale o marittima, l’umidità relativa del paese, la qualità dei venti, e l’altezza dal livello del mare producono quelle modificazioni di temperatura che vi ho accennate. Aggiungansi varj bisogni d’ogni paese, gl’interessi commerciali e gli sforzi dell’Agricoltura, i quali obbligano e rendono conveniente che si costringa la terra a dare quel prodotto che non sarebbe naturalmente indicato.

§ 185. Prendendo ora in particolare considerazione la Valle del Po, possiamo dire non esservi altra regione che in sè racchiuda una tanto svariata coltivazione. Lungo le coste dell’Adriatico e sulle rive dei nostri laghi, troviamo gli ulivi e gli agrumi; sui colli ed al piano, le vigne e le piante a frutto dolce; abbiamo nel centro della pianura il riso, i cereali, gli abbondanti pascoli artificiali, e sui monti i pascoli naturali e le foreste.

Le medie estive di Palermo, di Nizza sono presso a poco eguali a quelle di Milano, Brescia, Verona, Venezia; e se noi non possiamo dovunque coltivare l’ulivo, egli è pei rigori d’un inverno più lungo e d’una primavera più saltuaria, siccome posti nel continente. Questa temperatura estiva è quella che ci permette la coltivazione dol riso, e l’ottimo prodotto delle vigne, quando non venga diminuita per contrattempi atmosferici.

Da ciò intenderete come le nostre pratiche agricole meritino speciali riguardi, e come importi all’agricoltore d’istruirsi.