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influenza dell’elettricità. 171

cinanza dei monti, ecc., cose tutte alle quali il paragrandine non poteva menomamente rimediare; per il che andarono in dimenticanza.

L’unico, mezzo che attualmente ci rimarrebbe per risentir meno i danni della grandine, sarebbe quello di una mutua assicurazione obbligatoria fra le varie provincie. Ma un rimedio radicale non lo troveremo che in una ben intesa distribuzione delle piante e delle coltivazioni a norma della posizione topografica del suolo. Egli è certo che se si rivestissero nuovamente di piante le alte cime degli Appennini e delle Alpi, non solo avremmo un prodotto di legnami che ora va ogni giorno scomparendo, ma con questo mezzo salveressimo anche i migliori raccolti del piano, essendo che le piante assorbono non solo l’umidità atmosferica che va condensandosi nell’alto dei monti, o trasportatavi dai venti, ma impediscono eziandio la troppo abbondante evaporazione del suolo che ricuoprono. Per tal modo finalmente ci formeressimo un clima piuttosto atto a pioggie regolari, che a repentini acquazzoni ed a grandine.

Questo sarebbe il momento di parlarvi della grande influenza ch’esercitano i boschi sulla quantità e regolarità delle pioggie; ma di quest’argomento tratterò più a lungo nell’esporvi la selvicoltura.

influenza dell’elettricità.

§ 181. Anche l’elettricità deve avere qualche influenza sulla vegetazione, quantunque non si abbiano fatti molto rilevanti.

Tutti però avrete osservata la posizione singolare che prendono le foglie anche prima che soffii il vento precursore d’un temporale, e l’aspetto ridente che prendono i campi al cessar di questo. La malattia del brusone nel riso, e che talvolta scorgesi anche nel frumento, vorrebbesi da molti attribuire ad una particolare condizione elettrica dell’aria, ma di questo vi parlerò più a lungo trattando della coltivazione del riso.