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160 | umidita’ atmosferica. |
più si osserva in luogo elevato. Lo stesso effetto vedesi sotto gli alberi molto frondosi, o sempre verdi, sotto i quali la rugiada o la brina si riscontrano rarissimamente.
§ 173. Dall’esposto intenderete che se la rugiada che si forma nella stagione calda è utilissima alla vegetazione, mitigando spesso l’ardore è la siccità propria di quella stagione, specialmente nei nostri climi continentali, la brina che può formarsi in primavera nelle notti serene sarà di un danno grandissimo alla tenera ed appena incominciata vegetazione; tanto più se questa avviene quando il sole appena sorto sia di già molto caldo, pel rapido disgelo ed evaporazione di questa meteora, per cui le parti vegetali sulle quali è deposta si disorganizzano e muojono.
Nella Valle del Po e singolarmente nella porzione a tramontana presso le Alpi, questa disgrazia è frequente, pel balzo in meno di temperatura che può risentirne l’aria, quando per l’improvvisa caduta di nevi sugli alti monti, il raffreddamento notturno diviene sensibilissimo; perdendosi per tal fatto i prodotti delle piante che muovono più presto, quali sono quelli del pesco, del mandorlo, del gelso, del fico, del ravizzone ed anche della vite.
§ 174. Dal conoscere poi l’effetto che le nubi hanno sulla diminuzione del raffreddamento notturno, si può dedurre l’effetto ed il vantaggio delle coperture artificiali fatte alle piante per difenderne i fiori o le foglie quando in primavera temasi una brina. A tale scopo, oltre alle coperture, serve anche il produrre una nube artificiale, abbruciando di mattino, prima che levi il sole e che non spiri il vento, delle paglie umide, od altre sostanze che facciano molto fumo, in modo da diminuire l’irradiamento verso il cielo. Nelle notti dominate da venti queste precauzioni divengono inutili, essendo che il vento impedisce il depositarsi dell’umidità, e diminuisce anche l’intensità dei primi raggi di sole. L’applicazione materiale varia a norma delle circostanze, e la rimetto pienamente alla pratica degli