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umidita’ atmosferica. 157


Questo vapore atmosferico ha una grande influenza sulla vegetazione, poichè, oltre all’umidità, somministra ai vegetali anche una certa porzione d’ammoniaca e di gas acido carbonico che si trova nell’aria. Molte piante, dette grasse, vegetano sui nudi scogli o sulla pura arena, traendo il loro umore soltanto dall’umidità atmosferica. Un vento umido negli ardori estivi basta spesso a rianimare l’aspetto della vegetazione anche nei nostri climi.

§ 169. Una condensazione normale di vapore atmosferico è quella che nei nostri climi succede quasi ogni notte in causa del così detto raffreddamento notturno, il quale produce la rugiada o la brina secondo il grado della minima temperatura cui giunse l’atmosfera durante la notte.

Scomparso il sole, l’aria, per il diminuito calore, non può più contenere la stessa quantità di vapore, e col sussidio della tavola che vi ho riportata, vedrete se la temperatura atmosferica durante la notte, da 25° discendesse a 20°, per ogni metro cubo si depositerebbero 584 centigrammi di vapore allo stato acquoso, e se da 20° si portasse a 15°, il deposito sarebbe di 460 centigrammi d’acqua, e così via via. A questo aggiungasi che la terra durante la notte, mantenendosi più calda dell’aria, tende ad equilibrare con essa il calore che ha ricevuto dal sole e che meglio dell’aria può mantenere; ma assieme col calore perderà anche parte della sua umidità, la quale riscontrando l’aria più fredda, si condensa a norma della diminuzione di temperatura atmosferica, e si depositerà presso il suolo. Perciò, quanto maggiore sarà il balzo di temperatura fra il giorno e la notte, e che la notte sarà più lunga, maggiore sarà pure la quantità di vapore atmosferico od esalato dalla terra che si deporrà allo stato acquoso.

§ 170. Questa differenza fra il calore terrestre e l’atmosferico durante la notte, è tanto maggiore quanto più limpida e trasparente è l’aria e quanto più sereno è il cielo, non essendovi alcun impedimento alla libera trasmissione del calore