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del freddo. 153


§ 164. Gli effetti del freddo variano a norma del momento in cui cominciano a manifestarsi relativamente allo stato della vegetazione e delle parti sulle quali si esercitano; variano pel loro grado d’intensità, per la loro maggiore o minor durata, e per la qualità del terreno.

I danni che arreca il freddo sono sempre tanto più sensibili quanto più arrivano verso la primavera o sul suo incominciare, quando cioè il succhio e l’umidità si dispongono a penetrare ed ascendere nella pianta, oppure che già ne abbia imbevuti i tessuti, gonfiate le gemme, o prodotte le prime foglie. Inoltre quanto più il tessuto d’un vegetale è pieno d’umidità altrettanto facilmente viene danneggiato dal freddo.

Mentre una temperatura per esempio di -8° nel verno non portò danno alle giovani cacciate del gelso o della vite, una di -2° ed anche di 0° sul principio di primavera, quando i bottoni sieno già gonfi o mostrino già qualche foglia, basta ad agire sull’abbondante umidità interna, a penetrarne i tessuti ed a guastare le gemme e la parte più tenera delle giovani cacciate. Quel gelo che sarebbe innocuo ai giovani rami, sarà funesto alle gemme già gonfie; un altro che non farebbe danno a queste gemme porterebbe il disseccamento alle giovani foglie; quel gelo che guasterebbe i ramicelli del fico, del gelso e del trifoglio, non sarebbe ancor sufficiente a far danno a quelli della rovere o del castagno; insomma tanto nel legno quanto nella parte erbacea, l’azione del gelo è maggiore quanto più vi si riscontra d’umidità e di tessitura porosa, e sarà sempre maggiore quando l’atmosfera fosse umida.

Un freddo intenso e prolungato può penetrare anche le parti legnose, e far perire perfino il tronco. Non tutti i vegetali però soffrono all’egual grado di freddo, nè egualmente in tutte le loro parti. I ramicelli soffriranno più presto dei rami, e questi prima del tronco ed il tronco più delle radici, essendo quest’ultime riparate dal terreno. La maggior durata del gelo, quantunque non molto intenso, influendo moltissimo sulla profondità