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effetti del calore sulla vegetazione. | 147 |
Il frumento | richiede | 900° | circa | prima della fioritura cominciando dal marzo. |
» | » | 1600° | » | dopo la fioritura. |
Il miglio e l’orzo | » | 1800° | » | |
Le fave | » | 2500° | » | |
L’uva rossa | » | 2600° | » | dopo la fioritura. |
» bianca | » | 2400° | » | » |
Il pomo di terra | » | 2900° | » | |
Il mais | » | 3600° | » |
§ 156. In quanto minor tempo poi le piante potranno avere questa somma di calore loro necessario, altrettanto il loro frutto sarà migliore, ossia meglio costituito, specialmente se trattasi di semi o frutti amilacei, zuccherini o dolci. Epperciò se l’uva, per esempio, in Sicilia o solamente a Bologna è più dolce di quella della parte alta o di tramontana della valle del Po, egli è che in que’ due paesi l’uva matura in luglio od in agosto, ed in questa soltanto in settembre od in ottobre; così dicasi degli altri frutti, del frumento e dei cereali che nei paesi caldi possono avere la voluta somma di calore in minor numero di giorni.
Dove, per esempio, la temperatura estiva è a mala pena di 19° e per pochi giorni, l’uva è sempre acerba ed aspra, e solo vi può maturare la bianca che richiede minor calore. Ove poi la temperatura fosse di soli 17°, potrà vegetare la vite, ma non vi maturerà nè l’uva rossa nè l’uva bianca.
Epperò sebbene le stagioni permettessero alla vite di raggiungere o di sorpassare anche la somma indicata di calore che gli è necessaria, pure questa pianta non maturerebbe il frutto quando nel tempo richiesto per ottenere questa somma, la temperatura non giungesse mai, e specialmente negli ultimi istanti, ad un massimo di 18° o 19°.
§ 157. Vi sono alcune piante che potrebbero fruttificare convenientemente in un paese se si avesse soltanto riguardo