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144 effetti del calore sulla vegetazione.

il misero lichene verso il polo, come troveremo la canna al piano presso l’equatore ed il lichene sull’alto de’ monti equatoriali.

Vediamo inoltre essere alcuni climi buoni ad una coltivazione, mentre altri posti sotto egual latitudine non lo sono; così vedesi la vite fruttificare e dar buon vino nel centro della Svizzera, presso il Jura, e non presso le Alpi a minor latitudine. Vedesi un anno essere abbondante di grano, ben costituito, d’uva dolce, ecc. ed altro invece dar molt’erba, poco grano e scadente, uva immatura, frutti aspri, ecc. Vediamo alcune stagioni essere favorevoli alla nascita dei semi, altre all’aumento erbaceo, altre alla maturazione dei frutti. E se noi riferiremo questi fatti alle osservazioni termometriche che avremo fatte, troveremo essere dipendenti dal maggiore o minor grado di temperatura di quel paese, di quell’anno, di quella stagione, ecc., avuto specialmente riguardo alle massime ed alla loro durata.

§ 153. Tutti poi i vegetali abbisognano relativamente di tanto maggior calore quanto più si sviluppano o devono compiere funzioni più importanti; cosicchè non crescerebbero alla temperatura colla quale possono germogliare, nè molto meno porterebbero frutti maturi alla temperatura cui possono fiorire. Le diverse piante adunque abbisognano di una certa qual somma di calore speciale a ciascuna per vegetare e fruttificare convenientemente; abbisognano di una certa temperatura massima per raggiungere questa somma, e soffrono per una minima che loro impedisce di raggiungerla.

Perciò altra sarà l’epoca della germinazione, altra quella della fogliazione, della fioritura, e finalmente altra quella della formazione del frutto e maturazione del seme. Quest’epoche però non saranno eguali per tutte le piante, e quindi le temperature richieste saranno minori nelle piante di luoghi freddi, e dovranno essere maggiori per quelle che maggiormente amano il caldo.