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dati poi questi bozzoli dalla pelurie che li riveste, pongonsi in locali freschi ed oscuri, non sorpassanti il 15° R., distesi su tavole o fissati entro telari nei quali sono tese tante funicelle distanti fra loro quanto la grossezza d’un bozzolo. Così disposti dopo quindici giorni circa dalla loro formazione, i suddetti bozzoli incominciano a lasciar uscire le farfalle; le quali a ciò preferiscono l’ora dello spuntar del sole, pochissime essendo quelle che nascono al suo tramonto. Uscite le farfalle si levano dalle tavole e dai telari, e mettonsi su altre tavole, separando i maschi dalle femmine, e quando in una mattina non ne sortono più, si frammischiano i primi alle seconde, ed accoppiati, levansi le coppie e si pongono su d’altre tavole separate, ove lasciansi così appajate le farfalle per quattro od al più sei ore; dopo tal tempo, staccati i maschi dalle femmine, queste si collocano sul pannolino dove depongono le uova, lasciandovele per circa dodici ore o sino alla loro morte, secondo che vogliasi ottenere la qualità o la quantità della semente. Questa operazione si replica tutti i giorni finchè i bozzoli diano farfalle, il che dura circa sei giorni, dopo i quali, ripiegati i panni