giore quanto più questa sarà importante. La luce è quella che presta vigore alla vita; essa rende atte al mantenimento di un essere organico molte sostanze che l’oscurità tiene inattive; essa decompone il gas acido carbonico ne’ vegetali, onde, lasciato in libertà l’ossigeno, s’assimilino il carbonio; e questa operazione che decresce col diminuir della luce, cessa affatto nell’oscurità: quindi la diversità di vegetazione dai tropici ai poli, e quella, a pari latitudine, fra le profonde ed oscure vallate, e le aperte campagne. Così degli animali; gl’inferiori quelli cioè d’un organizzazione più semplice, possono vivere ad un grado di luce nel quale non potrebbero mantenersi e progredire quelli di un ordine superiore o più complicato1. Se quelli abitano luoghi ombreggiati, l’acqua o le viscere della terra, questi una maggior quantità d’aria o la viva luce richieggono come necessaria; e pur troppo languida vediamo la vita dell’uomo condannato a dimorare nelle profonde vallate o nelle oscure abitazioni.
- ↑ La scala degli esseri dai più semplici ai più perfetti o complicati, guardata complessivamente, ci presenta quasi la vita di un sol individuo, tanto riguardo alle facoltà come ai bisogni.