Pagina:Canti di Castelvecchio.djvu/43


L’OR DI NOTTE



Nelle case, dove ancora
si ragiona coi vicini
presso al fuoco, e già la nuora
porta a nanna i suoi bambini,
   uno in collo e due per mano;

pel cammino nero il vento,
tra lo scoppiettar dei ciocchi,
porta un suono lungo e lento,
tre, poi cinque, sette tocchi,
   da un paese assai lontano:

tre, poi cinque e sette voci,
lente e languide, di gente:
voci dal borgo alle croci,
gente che non ha più niente:
   - Fate piano! piano! piano!

Non vogliamo saper nulla:
notte? giorno? verno? state?
Piano, voi, con quella culla!
che non pianga il bimbo... Fate
   piano! piano! piano! piano!