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IL RITRATTO

I

Nel collegio d’Urbino il mio fratello
faceva in grande un piccolo ritratto.
Quando il già fatto a noi parea pur bello,
sotto la gomma il bello era già sfatto.

Tornavamo scontenti alla finestra
per guardare, intrecciati alla ringhiera,
se una carrozza per la via maestra
montava nella pace della sera.

Era pace nei cuori. Era l’esame
passato alfine con le sue lunghe ore:
tranquillo alfine da più dì lo sciame
ronzava nella nuova arnia maggiore.

Più grande all’improvviso ogni fanciullo
si ritrovava dopo tante acquate:
il boccio apriva i petali in un frullo
meravigliando che già fosse estate;