Pagina:Canti di Castelvecchio.djvu/147


TEMPORALE



È mezzodì. Rintomba.
Tacciono le cicale
   nelle stridule seccie.

E chiaro un tuon rimbomba
dopo uno stanco, uguale,
   rotolare di breccie.

Rondini ad ali aperte
fanno echeggiar la loggia
   de’ lor piccoli scoppi.

Già, dopo l’afa inerte,
fanno rumor di pioggia
   le fogline dei pioppi.

Un tuon sgretola l’aria.
Sembra venuto sera.
   Picchia ogni anta su l’anta.

Serrano. Solitaria
s’ode una capinera,
   là, che canta... che canta...