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folgora il sole. Vampe di luce corrono il cielo,
2mentre sul bosco estatico
scende la meridiana quiete. Tra i larici verdi,
4tra i bruni abeti immobili,
celebrano le mosche, ronzando, lor facili nozze,
6e industriosi tessono
i ragni le tele. Di giallo, di rosso, d’azzurro
8spiega agli insetti pronubi
ogni corolla un richiamo, e viene, or si or no, da lontano
10il ritornello tremulo
d’una canzon d’amore. Fra tanto fremer di vita
12silenziosi si avviano
i minatori al lavoro. Aperta nel sasso li inghiotte
14l’oscura bocca funebre;
essi discendon lenti, curvi per l’antro malfido
16delle fumose lampade