di Campoformio meditante. Ancora
Francia e Lamagna di lor vene rossa
fer la tua chiara gorgogliante vena,
60italo fiume,
e ancor mercede al vincitore e al vinto
fu il nostro danno e la vergogna nostra.
Certo dal giorno che le tue montagne
64discese, o Italia,
il troglodita, e primo a possederti
levò lo sguardo, una fatale brama
corse ed accese gli uomini a’ tuoi danni
68e guerra e strage
furon retaggio di tue genti. Solo
fu nella forza il dritto e sol dei forti
premio fu pace e libertà. Regina
72fosti, se in armi.
Inerme schiava e vilipesa, quasi
indarno avesse sopra il mondo stese
l’aquila nostra le ali, e indarno avesse
76d’Orazio al carme