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utto ora è pace. Nell’azzurro cielo
grandeggia nera dei pini la chioma;
diafana fugge la lunata costa,
4e si dilegua
in un vivace tremolio d’argento,
tra i giunchi verdi ed il falasgo bruno,
che, attorto in funi, alle gradensi antenne
8fermò le vele.
Le vele gaie di rosso e di giallo
dei Gradenighi, dei Brandochieli
sul remo saldi, dei Bolani e Balbi
12latino sangue
venuto a questa imperial dimora
aquileiense, a questa nuova Roma,
armata contro il secolare assalto
16dell’orïente.