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ublimi vette scintillanti, floridi
colli, ridente pian, che di triplice
difesa il mar nostro cingete,
4da Venezia all’estremo Quarnaro,
dite, nel lungo volger dei secoli,
qual di straniere armi e di popoli
fiumana trascorrer vedeste,
8avida Italia ricercando.
Ed ai nipoti, non sempre memori,
il sangue sparso, le molte lacrime
degli avi narrate, ed il nome
12ripetete dei grandi caduti.
Chè di Lamagna, chè di Pannonia
qui infranto giacque più volte l’impeto
e il rude valore paesano
16alla patria comune fu scudo.