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38 pel tremuoto in lucania


Nel suo limpido sonno e giovanile115
    La tua notte d’amor forse sognava
    Quando morte le franse il cor gentile!

A quanti il tuo Natal, Gran Dio, raggiava
    Nel divoto pensier, che no ’l vedranno
    Doman! chè morte (e qual morte!) li grava!120

Che pietà desolata e quanto affanno
    Su le capanne incomberà domani!
    Quanto silenzio al tuo Natal quest’anno!

Signore! I tuoi potenti occhi sovrani
    Su le mie valli fulminate inchina,125
    E più lucenti i delubri Lucani

Risorgeran da la fatal ruina!

A’ 22 dicembre 1857.