Pagina:Canti (Sole).pdf/27

XVIII prefazione

dipinture storiche o poetiche agli occhi delle nuove generazioni perchè si sforzassero a riconquistare il bene perduto!

In tanto contrasto fra il volere e il potere molti cuori gentili languirono a morte o si spensero del tutto. Ma i più fervidi e forti seppero resistere, procurarsi i modi di una nuova operosità; e gli scrittori, in ispecie, si volsero a trattar soggetti che contenessero quasi virtualmente quelli interdetti alla parola. Or tutto ciò che in qualsivoglia modo è bello e grande, porta con sè l’idea della patria; idea la quale in nessun’altra parte più splende che in quella donde s’era voluto sbandirla. Codesta assenza, che pur suscita una ancor più chiara visione dell’oggetto amato, è manifesta nelle cose dei nostri migliori, fatte durante quella grande oppressione politica, e specialmente nei versi che il Sole scrisse dopo il 1848, cioè negli ultimi undici anni di sua vita. Oh come avvertiamo che il suo canto s’interrompe proprio quando più gli palpitava il cuore! E come ci è facile di vagheggiare nella nostra fantasia tutto ciò che nella sua doveva far parte di molte dipinture non compiute!