Per le macchie de’tremuli aranceti,
Che di perpetuo rezzo ombrano il lido,50
Desti gli augei dai talami segreti
Gittano il mattutin limpido grido.
Altri montando armoniosi e lieti
Dai novali, ove al maggio ebbero il nido
Per l’etereo zaffir treman su l’ale55
La lucida trattando onda vitale.
Pare il golfo una curva aula aspettante
L’ambito arrivo di real Signore,
E l’aspetto del cielo ad ogni istante
Pe’ cristalli del mar cangia colore.60
Così le gote di fanciulla amante
Vela d’una gentile iride Amore,
Quando al nitido specchio ella si asside,
Ed ascolta una nota orma, e sorride.
Oh, come cara, e placida, e sincera65
È quest’ora di gioia e di speranza!
Come, o Sorrento, da la tua costiera
Tutto parea ridesse in lontananza!
Una rosata nebula leggera
Correa sul mare, come l’alba avanza,70
E i monti intorno e de le coste i seni
Lambia di corti e tremuli baleni:
E vania scolorando: e a poco a poco
I monti, i colli, e l’isole vicine
Un’ampia redimia zona di foco,75
Che in porpora tingea l’onde azzurrine: