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174 un'ora


E la tua fronte impallidia pensosa,
     E timida scendea sovra la mia,
     E una nube d’amor per la vezzosa
                    Tua pupilla salìa.

E il tuo spirto sentii soavemente145
     Gemer fra le mie labbra in un sospïro,
     E la fragranza respirai rompente
                    Dal tuo molle respiro!

E sonarono allor l’etere e l’onde,
     Di tal melode che non ha simile,150
     E amabilmente si covrir le sponde
                    D’un improvviso Aprile;

E raggiaron più vaghi i firmamenti,
     E infinito smeraldo il mar parea,
     E la nostra barchetta acque lucenti155
                    Senza posa correa.

E più sempre crescea l’onda sonante
     Sparsa d’isole d’oro, e nuova cosa
     Tu mi parevi, o bianco angiol, natante
                    Per quell’onda amorosa.160

E i canti, e l’acque, e l’etere infinito,
     E i baci, e tutto in un balen vanio,
     Tranne l’amore! — Era deserto il lito,
                    E fu delirio il mio!