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158 la vita


Ma fra’ tumulti umani
     Confidente e sereno i passi avanza,
     Fiso in mondi lontani
     Radianti pel buio a la speranza.20

E d’operoso amore
     Ai suoi comperegrini anche sovviene,
     E forte vïatore
     Manco per gioia o per dolor non viene.

Chè le gioie mortali25
     Con cuor misura, che a l’eterne asseta;
     Chè de la vita i mali
     Obblia pensando a la promessa meta.

E sè medesmo a prova
     Urge per l’ombra a la beata riva,30
     Com’esule che mova
     Innanzi l’alba a la città nativa.

Io ti precorro; e quando
     Codeste luci che soave appanni
     Gireran scintillando35
     Pei rosei campi dell’april degli anni,

Io, peregrin canuto,
     Sui gioghi de la vita ultimi assiso,
     Andrò pensoso e muto
     L’alba aspettando de l’eterno riso;40