Ma fra’ tumulti umani
Confidente e sereno i passi avanza,
Fiso in mondi lontani
Radianti pel buio a la speranza.20
E d’operoso amore
Ai suoi comperegrini anche sovviene,
E forte vïatore
Manco per gioia o per dolor non viene.
Chè le gioie mortali25
Con cuor misura, che a l’eterne asseta;
Chè de la vita i mali
Obblia pensando a la promessa meta.
E sè medesmo a prova
Urge per l’ombra a la beata riva,30
Com’esule che mova
Innanzi l’alba a la città nativa.
Io ti precorro; e quando
Codeste luci che soave appanni
Gireran scintillando35
Pei rosei campi dell’april degli anni,
Io, peregrin canuto,
Sui gioghi de la vita ultimi assiso,
Andrò pensoso e muto
L’alba aspettando de l’eterno riso;40