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la fanciulla e l’artista 105


» Ritorna, amore, a le natie convalli,
     Ritorna, amore, al casolar natio
     Dai mari de le perle e de’ coralli!» —

Sì d’un mucchio di argilla ella fornio,70
     Quel giorno e l’altro, il giovane pensoso,
     Sempre cantando; e lieta indi partio.

Ed ei muto rimase in quel geloso
     Asil de l’arte, e una celeste idea
     Ne la creta invocando iva affannoso.75

Novi mondi l’accesa alma correa,
     E la suddita argilla i rapimenti
     De la contemplatrice alma rendea.

Radïavano a festa i firmamenti
     E a la celestïal cupola in fondo80
     Folta nube lucea d’angioli ardenti.

E lontana lontana, in quel profondo
     Scintillante sereno, una figura
     Maravigliosa a l’angelico mondo.

Sola scendea la santa creatura,85
     Giunte le palme e le pupille inchine,
     A disposarsi a la mortal natura.

Di vive stelle redimita il crine
     Sovra un’argentea nuvola calava
     Ventilata da mille ale divine.90