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92 addio a giuseppe verdi

     Nobile amore. Io l’ho distretto al seno
     Come fratello, penserò, codesto55
     Potente artista! La sua man talora
     Ai miei carmi impennava ali di foco!
     Al cembalo il mirai, come un Apollo
     Tornante a l’ara; l’Armonia più nova
     Da le sue dita uscìa, quasi rifatta60
     Da l’afflato del dio: salian le note
     Blandïenti e dimesse intorno a lui,
     Come la Musa achea
     In pugno a Giove i fulmini vedea.

Addio! Consorte ne l’amor de l’arte,65
     Se non di gloria, ti son io. Se chiaro
     Agl’Itali il mio nome ancor non sona,
     E forse mai non sonerà, quest’una
     Gloria mi valga, che d’aperta fede
     So proseguir quell’are, ove peranche70
     Sacrificar non oso. Ad una meta
     Moviamo insieme, e per diverse vie:
     Tu glorïoso e grande, io di sì breve
     Luce precinto; tu felice e lieto
     De l’assolte promesse, io d’impotente75
     Speme agitato! E nondimen tramonta
     Per tutti il sole, ed a lontane arene
     L’umanità viaggia! Oh, tu che il puoi
     (La gloria no, ma questa
     Possa t’invidio!) sul cammin la desta!80

Addio! Pari a quel fiume, onde segreta
     Rompe la vena e soverchiando allaga