Spondaici accordi; e sospirando il Greco
Pianse rapita l’ultima corona
A la gloria natal. Diversi intanto275
Volgeano i tempi, e tutto era venuto
Romano il mondo. Somiglianti a’ fiori,
Hanno i popoli anch’essi una caduca
Natia fragranza: e il popolo di Marte,
Per tanti mari e tante terre effuso,280
Quel profumo smarria, quella gelosa
Casalinga freschezza, onde odorava
Ne la sua cerchia il popolo di Palla.
Grandïosa, magnifica, superba
Sotto l’Italo allor sedea la stirpe285
Capitolina: imaginosa e svelta
L’Atenïese gioventù vagava
Sotto l’Attico ulivo: ampio, rotondo,
Maestoso e velato iva, siccome
La fulva onda del Tebro, il Tiberino290
Idïoma: versatile, fremente,
Limpido, terso, armonioso il greco
Idïoma rompea, pari a le curve
Del Cefiso correnti e dell’Ilisso.
Quindi se ben l’ausonia Arte sul tronco295
Greco tallisse, consentia fedele
Al secol novo. Arte novella a novi
Tempi conviensi, arte pur sempre, e amore,
Industre amor d’ingentilir le rudi
Spontanee gemme, onde natura amante300
L’umana vita rallegrò. Diversa
Quindi di Roma la facondia uscia