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72 pensieri poetici, ec.

L’Artista eterno, e che diversa move
     Pe’ circoli degli astri, in su i fecondi
     Verdi pianalti, e i petali inazzurra
     De la pudica violetta, ond’ebbe
     Molli corone la feconda Atene?...165
     Ai bei giorni d’Atene il Bello e il Vero
     Reggean concordi la scïenza e l’arte
     Di quel popol mirando; ed una idea
     Semplice e pura circolò ne’ marmi
     Del Partenon, fra codici vegliati170
     Degli Attici pensanti, entro la lira
     De’ rapsodi e sul tripode inaccesso,
     Onde lanciava le saette ultrici
     L’austera Diva a cui fu tempio ed ara
     L’Areopago. Ivi, com’oggi, ancora175
     Venian disdetti i teneri responsi
     De l’oracol del cuore, e di più salda
     Egida mai non si coperse il petto
     La giustizia de l’uomo: e nondimanco
     Come splendida allor movea la voce180
     Degli oratori! Eran di noi men saggi
     Quei vetusti divini? E ov’è chi vanti
     Di Demostene il senno? A chi fu largo
     Di così poderosa anima il Cielo?
     Ed ei, simìle a Focïon, simìle185
     Ad Eschine rival, venia tremando
     De la Tribuna appiè; nè mai la cima
     Tenerne osava, che le forme a lungo
     Idoleggiate non avesse in pria,
     Di che vestito irromperebbe il chiuso190