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70 pensieri poetici, ec.

Ululato de’ rei chiara, potente,105
     Affettuosa sorvenia la voce
     Degli oratori. Sospirò pensosa
     La punitrice Dea sulla ricurva
     Curule eburna: ne la man divina
     Talor si spenser le saette, e quando110
     Necessitata folgorò, men dure,
     Perchè pugnate in generoso campo,
     Parver le pene; e de le genti il grido
     Di terra in terra salutò la luce
     De l’Eloquenza che dal foro ha nome.115

III


Pura, come le dive arti sorelle,
     Che sull’Ilisso radïar d’eterno
     Ingenuo riso, la facondia Greca
     Divinamente scongiurò gli strali
     De l’assidua e severa Attica Temi.120
     Nuda in mezzo ai plebei tumulti errante
     Pericle la rinvenne, e di modesto
     Candido peplo la velò. Quel grande
     Maturator di secoli civili
     Ad ogni allor concittadin preferse125
     Le caste fronde che la patria intreccia
     Alla facondia de’ suoi figli. Esperto
     De’ più gentili e de’ più maschi affetti,
     Ei lungamente dubitar fu visto
     Pria che fra gli aspettanti archi del foro130