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Poi che, del patrio nido
i silenzi lasciando e le beate
larve e l’antico error, celeste dono
ch’abbella agli occhi tuoi quest’ermo lido,
5te nella polve della vita e il suono
tragge il destin; l’obbrobriosa etate,
che il duro cielo a noi prescrisse, impara,
sorella mia, che in gravi
e luttuosi tempi
10l’infelice famiglia all’infelice
Italia accrescerai. Di forti esempi
al tuo sangue provvedi. Aure soavi
l’empio fato interdice
all’umana virtude,
15né pura in gracil petto alma si chiude.
O miseri o codardi
figliuoli avrai. Miseri eleggi. Immenso
tra fortuna e valor dissidio pose
il corrotto costume. Ahi! troppo tardi,