le ultime due linee, aggiunte nell’edizione preparata pel Baudry) e trentanove canti così disposti: i-x, i primi dieci dell’edizione fiorentina del 1831; xi, Il passero solitario; xii-xvi, i cinque idilli inseriti nella medesima edizione fiorentina (privi per altro di titolo complessivo); xvii, Alla sua donna; xviii, Consalvo; xix-xxv, l’epistola al Pepoli e i nn. xvii-xxii della citata edizione fiorentina; xxvi, Il pensiero dominante; xxvii, Amore e morte; xxviii, A se stesso; xxix, Aspasia; xxx, Sopra un bassorilievo, ecc.; xxxi, Sopra il ritratto di bella donna, ecc.; xxxii, Palinodia; xxxiii. Imitazione; xxxiv, Scherzo; e (sotto il titolo generale di Frammenti) xxxv, l’idillio iv dell’edizione bolognese del 1824; xxxvi, i vv. 40-55 dell’Elegia II della stessa edizione; xxxvii, un frammento dell’Appressamento della morte; xxxviii-ix i due frammenti di Simonide1.
- ↑ Non è certo il caso di dare un elenco delle innumerevoli ristampe dei Canti. Delle parecchie commentate, abbiam tenuto sott’occhio, per valercene nei casi dubbi d’interpetrazione, quelle del Sesler (Firenze, Sansoni, 1890); dello Straccali (Firenze, Sansoni, 1892); dello Scherillo (Milano, Hoepli, 1900); del Piergili (Torino, Paravia, 1905); del Tambara (Milano, Vallardi, 1907).