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nota 233

questo, è obbligato di dare l’uso di tanta materia, che compia la pubblicazione almeno di volumi sei, secondo che il Sr. Starita ha promesso nel manifesto qui unito.

7. Quanto mai possa riguardare Istruzione pubblica e Polizia, rimane a carico del Sr. Starita. E se per volere di questa autoritá o di altre, fosse proibito di stampare qualsivoglia delle opere accennate, e per la mancanza di siffatta stampa non si potessero compiere i sei volumi, non dev’essere ciò imputato al Sr. conte Leopardi, come se mancasse alla obbligazione contratta nell’articolo antecedente: facendo questo solo caso di eccezione al nominato articolo.

8. Il Sr. D. Saverio Starita si obbliga pubblicare ogni mese un volume. E meno che non succeda per cagione estranea alla sua volontá ed invincibile, non può mandare il ritardo della pubblicazione di ciascun volume al di lá di cinquanta giorni. Quindi l’intera pubblicazione de’ sei volumi non può tardare piú di trecento giorni, a contare dalla data della presente scrittura.

9. Resta stabilito di comune volontá, che quante volte avvenisse al Sr. Starita, pubblicato il primo volume, di non raccogliere un numero di associati sufficienti a covrire la spesa necessaria del medesimo volume, possa sciogliersi dall’obbligazione di continuare; ed il Sr. conte Leopardi, verificandosi questo caso, si obbliga di scioglierlo; ma ad ogni modo il primo volume contenente le Poesie deve completamente pubblicarsi, a seconda de’ patti sopra convenuti.

10. Ciascuna delle parti contro cui sará verificata una mancanza di obbligazione si assoggetta volontariamente alla multa di ducati cento.

11. Le parti eleggono per domicilio le proprie abitazioni.

Fatto a doppio originale.

Napoli nove luglio 18 trentacinque.

Giacomo Leopardi.


Il Leopardi contava dunque di poter dare finalmente una compiuta raccolta dei suoi scritti, e lo Starita ne aveva giá pubblicato l’annunzio in un Manifesto1. Il quale certo non è di mano del poeta né del Ranieri2: tuttavia non è senza interesse riprodurlo:

  1. Copia del manifesto è annessa ad alcuni esemplari del I volume delle Opere. G. Mestica l’aveva riprodotto in Scritti letterari di G. L. (Firenze, successori Lemonnier, 1899), ii, 435-36.
  2. Si veda la lettera 6 aprile 1836 al De Sinner a Parigi: «Starita mandò costí i 24 esemplari delle cosí dette mie Opere, vol. 1° e 2°. Credo che avrá mandato ancora dei manifesti. Io non ve ne mando, perché, non avendo io voluto scriverli, né permesso che fossero scritti da miei amici, furono fatti fare dal libraio a qualche persona sua, e son pieni di esagerazioni sciocche».