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CANZONE DECIMA
ALLA SUA DONNA.
XVIII nella ediz. definitiva, pag. 66.
- St. V, v. I. Se de l’eterne idee
- l’una se’ tu.
La nostra lingua usa di preporre l’articolo al pronome «uno», eziandio parlando di piú soggetti, e non solamente, come sono molti che lo credono, quando parla di soli due. Basti recare di mille esempi il seguente, ch’io tolgo dalla quindicesima novella del Boccaccio: «Egli era sopra due travicelli alcune tavole confitte, delle quali tavole quella che con lui cadde era l’una».
Lettor mio bello (è qui nessuno, o parlo al vento?), se mai non ti fossi curato de’ miei consigli, e t’avesse dato il cuore di venirmi dietro, sappi ch’io sono stufo morto di fare, come ho detto da principio, alle pugna; e la licenza, che ti ho domandata per una volta sola, intendo che giá m’abbia servito. E però «hic caestus artemque repono». Per l’avvenire, in caso che mi querelino d’impuritá di lingua e che abbiano tanta ragione con quanta potranno incolpare i luoghi notati di sopra e gli altri della stessa data, verrò cantando quei due famosi versi che Ovidio compose quando in Bulgaria gli era dato del barbaro a conto della lingua.