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et Magna modis tenuare parvis». Vedi ancora la diciannovesima del secondo libro1, nella quale «pervicaces» viene a inferire «petulantes», «procaces» e, come dichiarano le glosse d’Acrone, «protervas» ma è pigliato in buona parte. E noto l’uno e l’altro luogo d'Orazio, perché non sono avvertiti dal Forcellini e perché la voce «pervicax», a guardarla sottilmente, non dice in questi due luoghi quel medesimo ch’ella dice negli esempi recati in quel Vocabolario.


Verso 32.           . . . e gl’inarati colli
solo e muto ascendea l’aprico raggio
di Febo.

I verbi «salire», «montare», «scendere» sono adoperati da’ nostri buoni scrittori, non solamente col terzo o col sesto caso, ma eziandio col quarto senza preposizione veruna. Dunque potremo fare allo stesso modo anche il verbo «ascendere», come lo fanno i latini, e come lo fa medesimamente il Tasso in due luoghi della Gerusalemme2.


Verso 43.           . . . fratricida.

Il Vocabolario dice solamente «fraticida» e «fraticidio». Ma io, non trovando ch’Abele si facesse mai frate, chiamo Caino «fratricida» e non «fraticida».


Verso 46. Primo i civili tetti, albergo e regno
a le macere cure, innalza; e primo
il disperato pentimento i ciechi
mortali egro, anelante, aduna e stringe
ne’ consorti ricetti.

«Egressusque Cain a facie Domini», dice il quarto della Genesi3, «habitavit profugus in terra ad orientalem plagam Eden. Et aedificavit civitatem».


  1. Verso 9.
  2. Canto iii, st. 10, e canto 20, st. 117.
  3. Vers. 16.