famiglia1: «O cittadini stolti, ove ruinate voi? che seguitate con tante fatiche, con tante sollecitudini, con tante arti, con tante disonestá questo vostro stato per ragunare ricchezze?». E in un altro luogo del medesimo libro2: «Se adunque il danaio supplisce a tutti i bisogni, che fa mestieri occupare l’animo in altra masserizia che in questa del danaio?». Il Caro nel volgarizzamento del primo sermone di San Cipriano Sopra l’elemosina3: «Che vai mettendo innanzi quest’ombre e queste bagattelle per iscusarti invano?». Il Tasso nel quarto della Gerusalemme4: «Ma che rinnovo i miei dolor parlando?». E similmente in altri luoghi5. Il Varchi nel Boezio6: «Che starò io a raccontarti i tuoi figliuoli stati consoli?». Ed altre volte7. Il Castiglione nel Cortegiano8: «Come un litigante a cui in presenza del giudice dal suo avversario fu detto: — Che bai tu? — subito rispose: — Perché veggo un ladro». — Il Davanzati nel primo libro degli Annali di Tacito9: «Che tanto ubbidire, come schiavi, a quattro scalzi centurioni e meno tribuni?». Dove il testo originale dice: «Cur paucis centurionibus, paucioribus tribuitis in modum servorum obedirent?». Aggiungi Bernardino Baldi, autor corretto nella lingua, e molto elegante: «Ma che stiamo Perdendo il tempo, e altrui biasmando insieme, Quando altro abbiam che fare?»10. Ed altrove11: «Ma che perdiamo il tempo, e non andiamo Ad impetrar da lei», con quello che segue. Sia detto per incidenza che sebbene delle Egloghe di questo scrittore è conosciuta e riputata solamente quella che s’intitola Celeo o l’Orto, nondi-
- ↑ Milano, 1811, p. 47. [L.]. — Al posto di questi esempi de’ Pandolfini, nella edizione bolognese era: «Il Casa nell’Orazione a Carlo quinto (Opere del Casa, Venezia, 1754, tomo iii, p. 344): «Che parlo io degli uomini? Questa terra, sacra Maestà, e questi liti parea ch’avessono vaghezza o desiderio di farvisi all’incontro» [Ed.].
- ↑ Pag. 174.
- ↑ Venezia, appresso Aldo Manuzio, 1569, p. 131.
- ↑ Stanza 12.
- ↑ Canto viii, stanza 63; canto xi, stanze 63 e 75; canto xiii, stanza 64: canto xvi, stanze 47 e 57: canto xx, stanza 19.
- ↑ Libro ii, prosa 4 (Venezia, 1735. p. 36).
- ↑ Libro ii, prosa vii, p. 50; libro iii. prosa v, p. 69, e prosa xi, pp. 90 e 91.
- ↑ Libro ii (Milano, 1803), vol. i, p. 190.
- ↑ Capitolo 17.
- ↑ Egloga 10, v. 16 (Versi e prose di monsignor Bernardino Baldi, Venezia 1590, p. 195).
- ↑ Egloga ii, v. 81, p. 209.