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160 | note |
anime de’ morti come apparisce da Teocrito, Idillia, i. v. 15 seq.; Lucano, l. iii, v. 422 seq.; Filostrato, Heroicus, c. i, § 4 (Opera, ed. Olearius, p. 671); Porfirio, De antro nympharum, c. 26 seq.; Servio, Ad Georgicam, l. iv, v. 401, e dalla Vita di san Paolo primo eremita, scritta da san Girolamo, c. 6, in Vita patrum (ed. Rosweyde), l. i, p. 18. Vedi ancora il Meursio Auctarium philologicum, c. 6, colle note del Lami, Opera Meursii (ed. Florentiae), vol. v, col. 733; il Barth, Animadversiones ad Statium, parte ii, p. 1081, e le cose disputate dai comentatori, e nominatamente dal Calmet, in proposito del demonio meridiano della Scrittura volgata, Psalm. 90, v. 6. Circa all’opinione che le ninfe e le dèe sull’ora del mezzogiorno si scendessero a lavare nei fiumi e nei fonti, vedi Callimaco in Lavacrum Palladis, v. 71 seq., e quanto propriamente a Diana, Ovidio, Metamorphoseon, l. iii, v. 144 seq.
VIII, v. 47. — «Egressusque Cain, a facie Domini, habitavit profugus in terra ad orientalem plagam Eden. Et aedificavit civitatem». Genesi, c. iv, v. 16.
v. 117. — È quasi superfluo ricordare che la California è posta nell’ultimo termine occidentale di terra ferma. Si tiene che i californi sieno, tra le nazioni conosciute, la piú lontana dalla civiltá e la più indocile alla medesima.
XXIII, v. i. — «Plusieurs d’entre eux (parla di una delle nazioni erranti dell’Asia) passent la nuit assis sur une pierre à regarder la lune, et à improviser des paroles assez tristes sur des airs qui ne le sont pas moins». Il Barone di Meyendorff, Voyage d’Orenbourg à Boukhara fait en 1820, appresso il Giornale des savants, 1826, septembre, p. 518.
v. 132. — Il signor Bothe, traducendo in bei versi tedeschi questo componimento, accusa gli ultimi sette versi della presente stanza di tautologia, cioè di ripetizione delle cose dette avanti. Segue il pastore: — Ancor io godo pochi piaceri (godo ancor poco); né mi lagno di questo solo, cioè che il piacere mi manchi; mi lagno dei patimenti che provo, cioè della noia. — Questo non era detto avanti. Poi, conchiudendo, riduce in termini brevi la quistione trattata in tutta la stanza; perché gli animali non s’annoino, e l’uomo sí: la quale se fosse tautologia, tutte quelle conclusioni, dove per evidenza si riepiloga il discorso, sarebbero tautologie.