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146 i. canti

     E d’ogn’intorno era terribil cosa
65il volar polve e frondi e rami e sassi,
e il suon che immaginar l’alma non osa.
     Ella dal lampo affaticati e lassi
coprendo gli occhi, e stretti i panni al seno,
gia pur tra il nembo accelerando i passi.
     70Ma nella vista ancor l’era il baleno
ardendo sí, ch’alfin dallo spavento
fermò l’andare, e il cor le venne meno.
     E si rivolse indietro. E in quel momento
si spense il lampo, e tornò buio l’etra,
75ed acchetossi il tuono, e stette il vento.
     Taceva il tutto; ed ella era di pietra.