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XXXI


SOPRA

IL RITRATTO DI UNA BELLA DONNA


SCOLPITO NEL MONUMENTO SEPOLCRALE DELLA MEDESIMA


     Tal fosti: or qui sotterra
polve e scheletro sei. Su l’ossa e il fango
immobilmente collocato invano,
muto, mirando dell’etadi il volo,
5sta, di memoria solo
e di dolor custode, il simulacro
della scorsa beltá. Quel dolce sguardo,
che tremar fe’, se, come or sembra, immoto
in altrui s’affisò; quel labbro, ond’alto
10par, come d’urna piena,
traboccare il piacer; quel collo, cinto
giá di desio; quell’amorosa mano,
che spesso, ove fu pòrta,
sentí gelida far la man che strinse;
15e il seno, onde la gente
visibilmente di pallor si tinse,
fûro alcun tempo: or fango
ed ossa sei: la vista
vituperosa e trista un sasso asconde.

     20Cosí riduce il fato
qual sembianza fra noi parve piú viva
immagine del ciel. Misterio eterno