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xxx. sopra un basso rilievo antico sepolcrale 113

perché sovra ogni male,
a chi si parte, a chi rimane in vita,
inconsolabil fai tal dipartita?

     55Misera ovunque miri,
misera onde si volga, ove ricorra,
questa sensibil prole!
Piacqueti che delusa
fosse ancor dalla vita
60la speme giovanil; piena d’affanni
l’onda degli anni; ai mali unico schermo
la morte; e questa, inevitabil segno,
questa immutata legge
ponesti all’uman corso. Ahi! perché dopo
65le travagliose strade, almen la meta
non ci prescriver lieta? anzi colei
che per certo futura
portiam sempre, vivendo, innanzi all’alma,
colei che i nostri danni
70ebber solo conforto,
velar di neri panni,
cinger d’ombra sí trista,
e spaventoso in vista
piú d’ogni flutto dimostrarci il porto?

     75Giá se sventura è questo
morir che tu destini
a tutti noi, che senza colpa, ignari,
né volontari al vivere abbandoni,
certo ha chi mòre invidiabil sorte
80a colui che la morte
sente de’ cari suoi. Che se nel vero,
com’io per fermo estimo,
il vivere è sventura,
grazia il morir, chi però mai potrebbe,
85quel che pur si dovrebbe,