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4 i. all'italia

Che fosti donna, or sei povera ancella.
25Chi di te parla o scrive,
Che, rimembrando il tuo passata vanto,
Non dica: già fu grande or non è quella?
Perchè, perchè? dov’è la forza antica,
Dove Farmi e il valore e la costanza
30Chi ti discinse il brando?
Chi ti tradì? qual arte o qual fatica
O qua! tanta possanza
Valse a spogliarti il manto e l’auree bende
Come cadesti o quando
35Da tanta altezza in così basso loco
Nessun pugna per te? non ti difende
Nessun de tuoi? L'armi, qua l'armi io solo
Combatterò, procomber sol io.
Dammi, o ciel, che sia foco
40Agl’italici petti il sangue mio.

    Dove sono i tuoi figli? Odo suon d’armi
E di carri e di voci e di timballi:
In estranie contrade
Pugnano i tuoi figliuoli.
45Attendi, Italia, attendi. Io veggio, o parmi,
Un fluttuar di fanti e di cavalli,
E fumo e pone, e luccicar di spade
Come tra nebbia lampi.
Nè ti conforti? e i tremebondi lumi
50Piegar non soffri al dubitoso evento
A che pugna in quei campi
L'itala gioventude? O nomi, o nomi:
Pugnan per altra terra itali acciari.
Oh misero colui che in guerra è spento,
55Non per li patrii lidi e per la pia
Consorte e i figli cari,