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DISCORSO PROEMIALE XXVI

VII.

E di fatti, oltre che dalle stampe curate dallA., màlta luce aHa fissazione del testo può derivare dall’esame diligente e minuto dei mss., che sono quasi tutti autograFi; anzi la maggior parte sono autograG-base, vale a dire i pi antichi, più ricchi di correzioni, variazioni e note, che lA. diligentissimamente volle conservati fino agli ultimi suoi giorni, come quelli dai quali potesse attingere (e di fatti attinse) in buona parte il materiale per le successive correzioni, e sui quali gli studiosi della sua arte mirabile possono seguire i procedimenti, i metodi e i mezzi tutti di essa arte. Giover’a dunque rifarsi dai primi canti, e seguendo I ordine cronologco della loro composizione, con i esame de vari autograh, osservare e seguire nelle varie rasi i procedimenti di natura materiale, intellettuale e artistica usati dall’A. Abbiam richiamato in principio un notevole passo dell’Epistolario, nel quale il L. confessa con tutta verità il metodo ch’egli seguiva nel compone le sue poesie. E quantunque quel passo si riferisca al marzo dcl ‘24, e non possa rigorosamente applicarsi se non alte poesie composte innanzi, tuttavia non contraddice essenzialmente al modo tenuto nel comporre anche i canti posteriori, nei quali, se procedimenti tecnici poterono alquanto variare, la sincerità e spontaneità dell’ispirazione si vedono ancor più accentuate. Delta verità di quanto afferma il L. nella citata lettera ci fanno testimonianza, specialmente pei canti composti a tutto il ‘23, così gli abbozzi o disegni in prosa di vari canti che l’A. ebbe cura di conervarci, come gli autografi-base con le correzioni. variazioni e postille di cui sono arricchiti. Ma non di tutte ci restano gli abbozzi. nè tutti gli autogra sono egualmente ricchi di variazioni e note, nè queste in tutti sono egualmente disposte. Tra i canti approvati, abbiamo primi, in ordine di tempo il frammento Spento il diamo rdggio ricavato dalla Canticii composta nel 1816. e le due Elegie composte nel 817-IS. Ma se la prima stesura di queste poesie risale a queste date, le correzioni ad esse apportate dalle quali risultò la forma def,nitiva, sono di molto posteriori, e fatte a più riprese, col procedimento pis semplice e naturale di cancellare le forme ripudiate e sostituire le nuove; le quali sostituzioni sono ordinariamente interlineari, talvolta (come nella l. pag. della Conlica) aggiunte nei margini, e talvolta ancora (come nella l. Elegia) aggiunte in fine.