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chi ti compiangeria, se, fuor che di se stesso, altri non cura? chi stolto non direbbe il tuo mortale 145affanno anche oggidí, se il grande e il raro ha nome di follia; né livor piú, ma ben di lui piú dura la noncuranza avviene ai sommi? o quale, se, piú de’ carmi, il computar s’ascolta, 150ti appresterebbe il lauro un’altra volta?

    Da te fino a quest’ora uom non è sorto,

o sventurato ingegno, pari all’italo nome, altro ch’un solo, solo di sua codarda etate indegno, [p. 20]

155allobrogo feroce, a cui dal polo maschia virtú, non giá da questa mia stanca ed arida terra, venne nel petto; onde, privato, inerme, (memorando ardimento!) in su la scena 160mosse guerra a’ tiranni: almen si dia questa misera guerra e questo vano campo all’ire inferme del mondo. Ei primo e sol dentro all’arena scese, e nullo il seguí, ché l’ozio e il brutto 165silenzio or preme ai nostri innanzi a tutto.

    Disdegnando e fremendo, immacolata

trasse la vita intera, e morte lo scampò dal veder peggio. Vittorio mio, questa per te non era 170etá né suolo. Altri anni ed altro seggio conviene agli alti ingegni. Or di riposo