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provato, che noi, Italiane, non crediamo di essere di voi più ree; ma guardandovi con quella compassione, della quale noi stesse abbisogniamo, dobbiamo confortarci a vicenda a fine di pervenire quanto più si può a quella perfezione che sovente in vano è da noi desiderata.
L’Inglese medico Under Wood ed il Francese Fourcroy mi hanno somministrate armi bastantemente valide per comprovare a tutti, che certo non fummo noi più sorde delle donne Inglesi e delle Francesi alle voci della natura, la quale tutte ci vuole nudrici amorose de’ nostri fidi, locchè dalla lealtà de’ fatti esposti e degli usi nostri resta comprovato.
Vi ho finalmente esposti i motivi del contegno cautissimo delle Italiane verso gli stranieri, ed in succinto toccate le vicende letterarie della Italiane quali hanno influito sulla maggiore o minore istruzione del mio sesso. Nel registrare quanti più nomi di valenti donne mi fu dato di conoscere, nulla risparmiando per illustrarne la memoria, perverrò poi, io spero, col mio Prospetto biografico a provare, che il XVIII e XIX secolo la palma non cedono al felice secolo XVI; e confrontando gli scritti prodotti in quello di Leone dalle dotte mie connazionali con gli scritti di oggidì, vi convincerete essere del tutto insussistente, che le opere nostre manchino d’originalité d’esprit.