Pagina:Canonici - Prospetto biografico delle donne italiane.djvu/45


41

per somma ricompensa d’offerta ospitalità e di rispettose e fraterne cure, null’altro può sperar di ritrarre che derisione e disprezzo agli insultanti, obbrobriosi titoli aggiunto di donna viziosa, scostumata, ignorante, di perfida moglie, di madre infingarda, insensibile, crudele? Che se fra tanti avvene alcuno (e pochi non saranno) che all’Italiano carattere piaccia rendere quella giustizia che gli si deve; di prudenza è d’uopo e di esperienza per discernerlo tra la folla de’ maldicenti; nè alle prime seduttrici apparenze affidare si deve oggi mai l’onore delle famiglie e della Nazione.

Che se vorrete far discendere nel vostro cuore uno sguardo disappassionato, e riandare con animo di verità le pagine da voi segnate, di quanto amaro dire non le troverete asperse? Mille linee di giusto meritato elogio non valgono, o Lady, una sola d’ingiusto biasimare. Solo a me giova, per quanto almeno a limitate cognizioni si accorda, il farvi conoscere, che niun’altra Nazione forse potrebbe vantare nel gentil sesso tanti elevati ingegni, quanti dal XIV secolo a tutt’oggi ne conta l’Italia, e che errori sono evidentissimi che: L’érudition de celles qui florissaient dans le moyen âge ne prouvent pas une grande originalitè; altrettanto che, de toutes les Républiques Italiennes celle qui a conservé le plus long temps des femmes savantes soit Bologna; nè questa dotta città abbisogna di