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dere che il mio tema è ancor avvolto nelle tenebre, la qual cosa, io spero, giustificherà la riserva, con cui parlerò di certi fenomeni, e farà forse largamente apprezzare quella debole luce, che gli studi degli ultimi decenni hanno potuto spargere sulla questione di cui ci occupiamo.

Non entrerò qui, in sull’esordire, in riflessioni generali; queste debbono essere il frutto delle osservazioni speciali, a cui desidero sia rivolta tutta la nostra attenzione. Tuttavia non posso passar oltre, senza esporre le condizioni che deve offrire un’azione, perchè sia detta istintiva.

È certo, che tutti i fenomeni, che in noi o negli animali si compiono, indipendentemente dalla nostra volontà e senza consapevolezza, non sono istintivi. Nessuno vorrà attribuire all’istinto i movimenti respiratorii, la palpitazione del cuore, la secrezione del sudore, oppure, nelle lumache, la formazione del guscio calcareo. Occorre dunque che un animale voglia eseguire una data cosa, e sia conscio di eseguirla, perchè si possa parlare