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più vecchia quella di 119 anni. Darò altri esempi di longevità, osservando peraltro, che alcune di questo cifre non meritano fede.

Auden Evindsen, vescovo di Stavanger, morto nel 1440, visse 210 anni; Tommaso Kaern, morto nel 1588, 207 anni; l’inglese Pietro Torton, morto nel 1724, 185 anni; il pescatore inglese Enrico Jenkins, morto nel 1670, 169 anni; Giuseppe Surrington della Norvegia, 160 anni; il danese Drakenberg, 146 anni; l’irlandese Tommaso Winslosv, 146 anni; la contessa di Desmond dell’Irlanda, 145 anni; G. Lawrence di Scozia, 140 anni; Margarita Patten, inglese, 137 anni; Giorgio Wunder, morto a Salisburgo nel 1761, 136 anni; Anna Champbell, morta nel 1872 nel Canadà, 130 anni.

La durata media della vita oscilla in Europa fra i 28 e i 40 anni. In Prussia questa media è di 28, 18 anni; nello Sleswick, nell’Holstein e nel Lauenburgo di 39, 8 anni; nell’Annover di 36, 8 anni; a Napoli di 31, 65 anni. Questa media è soggetta a variare col tempo in una medesima città: così la carestia e le epidemie la fanno discendere; i provvedimenti igienici e l’abbondanza la fanno salire. Il progresso dell’igiene ha diminuito dappertutto la mortalità, come lo dimostrano i seguenti dati statistici. In Francia negli anni 1770-1783 la mortalità era di 34 persone per mille, e all’anno, oggi è di 22. In Svezia nel 1740 si contavano 28 decessi per mille abitanti all’anno, oggi se ne contano 17. Nell’antico Ducato di Milano morivano nel 1774 41 persone su mille, al presente soltanto 28. A Roma la mortalità al principio di questo secolo era di 30 persone per mille, oggi questa cifra è abbassata al 27.