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I mestrui cessano nelle nostre donne fra gli anni 45 e 50; l’uomo diventa impotente fra i 50 e 60 anni. Si conoscono peraltro delle donne che partorirono felicemente a 60 anni.

La vita fu divisa in varii periodi, i quali però non sono eguali nelle varie razze, nè nei diversi individui di una medesima razza, e non sono nettamente separati l’uno dall’altro. Il primo periodo, quello dell’infanzia o fanciullezza, va fino all’epoca della pubertà, ossia fino agli anni 13 a 16; durante questo periodo il corpo è in continua e rapida crescenza. Segue il periodo della giovinezza che va fino agli anni 20 e 23, durante il quale procede con energia lo sviluppo dell’apparato sessuale. Il corpo raggiunge la massima sua perfezione nell’età virile, che si estendo fino agli anni 60, la forza intellettiva tocca in questo periodo il suo apice. Nella vecchiaia, ossia dopo i 60 anni, l’energia vitale diminuisce; tutte le funzioni si compiono più lentamente, il grasso è riassorbito, i denti cadono, i capelli si rendono rari e bianchi, la colonna vertebrale s’accorcia e spesso si curva, il polso si fa lento, ed alfine segue la morte.

La scuola francese distingue un numero maggiore di periodi, e cioè i seguenti:

Prima infanzia, dalla nascita fino ai 6 anni compiuti,
Seconda infanzia, dai 6 ai 14 anni,
Gioventù, dai 14 ai 25 anni,
Età adulta, dai 23 ai 40 anni,
Età matura, dai 40 ai 60 anni,
Vecchiaia, oltre i 60 anni.

La prima infanzia va fino all’apparsa dei primi molari permanenti, la seconda fino a quella dei