Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
attesa del meglio conviene ancora sempre atte- nersi alle cifre (e conseguenti indici) di mag- giore importanza senza percidé escludere, per la brevita del dire, l'uso dei termini succitati.
Il neonato presenta alcuni caratteri che lo avvicinano agli animali sottostanti. Le sue braccia e le sue gambe sono di lunghezza quasi eguale, queste ultime essendo appena più lunghe delle prime. Inoltre il braccio e la coscia formano coll’asse del tronco un angolo acuto, convergendo verso l’ombelico. Se noi cerchiamo di dare alla gamba del neonato quella posizione ch’essa occupa nell’adulto, facciamo gridare il bambino dal dolore. Del pari le braccia non si lasciano distendere in modo da allontanarsi orizzontalmente dal tronco, nè si elevano in senso verticale. La colonna vertebrale è curvata come nei quadrupedi, e la pelvi è più ravvicinata allo sterno che non nell’adulto. Finalmente il petto non è piatto, ma leggermente rilevato nel mezzo. Nei primi mesi di vita il bambino non sa muovere le braccia senza muovere le gambe, e noi lo vediamo agitare contemporaneamente le une e le altre. Solo più tardi esso impara a servirsi degli arti inferiori come organi di incesso, e dei superiori come organi prensili e tattili, ed apprende di giovarsi degli uni indipendentemente dagli altri. Nello sviluppo successivo ha una grande importanza la giacitura abituale supina