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determinare i tipi craniali col ricorso alla com- binazione di due indici craniometrici, l’indice cefalico e l'indice facciale, stabilendo per l’Eu- ropa i sei tipi seguenti:

Leptoprosopo dolicocefalo Cameprosopo dolicocefalo ” mesocefalo ” mesocefalo . brachicefalo » brachicefalo.

Il Kollmann é partito dal concetto di una cor- relazione fra la leptoprosopia o la cameprosopia cogli altri caratteri della faccia; ma tale corre- lazione manca sovente, cid che forse é@ dovuto alla mescolanza avvenuta fra gli individui ap- partenenti ai diversi tipi; ed oltre cid é stato osservato che cranii di un medesimo tipo pos- sono nel loro complesso differire grandemente fra di loro, per cui il procedimento suddescritto non trova generale accoglienza. I! Mantegazza aveva proposto anche prima (1880) di riformare la craniologia riducendo le cifre alla minima quantita necessaria e descrivendo il cranio a metodo linneano. Il Sergi ha recentemente (1893) seguito questa via introducendo nella dicitura delle abbreviazioni molto utili in modo da desi- gnare coi termini di ellissoide, pentagonoide, romboide, sfenoide, sferoide, parallelepipedoide, cilindroide, cuboide, trapezoide, acmonoide, ecc., l'impressione che fa un cranio osservato princi- palmente dal di sopra (norma verticale); ma conviene guardarsi dal credere che si tratti di altrettanti ép¢ cranici nel senso della sistematica (filogenelico), perché individui di una stessa fa- miglia possono presentare due o piu fra le pre- dette forme craniche.

La craniometria é in uno stadio di crisi, ed in