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so den- tale del mascellare superiore fra i denti incisivi medii ; la larghezza corre fra le pareti alveolari del secondo grosso molare. - 6. Angolo facciale. Chi osserva il cranio di un Italiano e lo confronta, ad esempio, con quello di un Negro, si accorge a prima vista che in questo la faccia sporge assai più in avanti che in quello; l’Italiano pertanto dicesi ortognato, mentre il Negro è prognato. Per conoscere il grado dell’anzidetta sporgenza, si ricorre all’angolo facciale, il quale è formato da due linee, di cui una va dalla massima sporgenza del fronte al centro del margine alveolare superiore (fra i denti incisivi medii superiori), e l’altra dal forame uditivo esterno al punto predetto del medesimo margine alveolare (vedi C A D nella fig. 4). Per misurare quest’angolo, serve il goniometro facciale del Broca.

Fig. 4. — Cranio di Negro, per mostrare gli angoli facciali.

Sono stati proposti altri angoli facciali, come quello che ha il suo vertice al punto sottonasale, ossia al punto più rientrante sotto la cresta nasale (C B D della fig. 4), ma il primo è il più usato, sebbene il suo valore non possa dirsi grande in seguito a ricerche recenti fatte in proposito.

Assai più importante è il prognatismo alveolo-sottonasale, che indica l’inclinazione in avanti della regione sottoposta alla spina nasale, inclinazione che può essere misurata esattamente ed espressa con un angolo.

Quest’angolo varia nelle diverse razze, oscillando fra gradi 82 e 76,5 nelle bianche, fra 76 e 68,5 nelle gialle, fra 69 e 59,5 nelle nere, raggiungendo soltanto in via eccezionale un massimo di gradi 89 ed un minimo di 51,3.

La seguente tabella indica il valore di quest’angolo in alcune popolazioni secondo gli studii