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nella specie umana l’utero, in regola semplice, devia talvolta dallo stampo normale, e vediamo allora ch’esso si fa bicorne od anche bipartito, ossia questo vizio di conformazione della donna riproduce lo stato normale dell’utero di altri animali.
3.° I caratteri rudimentali. — Gli organi rudimentali, che non si rinvengono raramente nei regni animale e vegetale, costituivano pei naturalisti del passato altrettanti enigmi. Considerando ogni singola specie come creata direttamente, non si comprende, perchè essa abbia degli organi così ridotti che non funzionano e sono interamente inutili; questo fatto è in evidente contrasto colla sapienza e colla economia che dominano nella natura. La teoria dell’evoluzione spiega la presenza di tali organi in modo plausibile, considerandoli come organi bene sviluppati negli antenati, e che sono in via di regressione. Essi potrebbero paragonarsi alle lettere di una parola, che si conservano nel compitare, ma non vengono pronunciate, le quali tuttavia ci guidano nella ricerca della sua etimologia.
Anche nell’uomo rinvengonsi degli organi rudimentali; tali sono, ed esempio, la piega semilunare dell’occhio, l’appendice vermiforme del cieco, i muscoli dell’orecchio, la porzione codale della colonna vertebrale, il pelo, ecc. La loro presenza non è spiegabile che coll’ipotesi della origine naturale dell’uomo.
4.° I caratteri embriologici. — Lo sviluppo individuale dell’uomo è un altro enigma pei sostenitori della origine divina dell’umanità. Ammessa questa divina origine, non si comprende, perchè in generale l’uomo debba svilupparsi, e ogni individuo non venga per atto creativo messo al mondo perfettamente adulto, come dicesi sia avvenuto di Adamo ed Eva. In particolare poi è incomprensibile, perchè l’individuo nel suo sviluppo sia costretto ad assumere delle forme fugaci che per gli altri animali sono altrettanto forme permanenti. Io ho già citato l’esempio del cuore; ora citerò un altro fatto che mi sembra molto istruttivo, quantunque apparentemente insignificante. Nella parte inferiore ed anteriore del cervello si vedono nella massima parte dei mammiferi sporgere due lobi olfattivi, che nell’uomo sono rappresentati semplicemente dalle clave olfattorie, ma