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questa dalla specie A. Gli individui della specie D non nasceranno direttamente coi loro proprii caratteri, perchè i caratteri di A, B e C, pel principio di ereditarietà, cercheranno pure di apparire in quegli individui. E per la legge della ereditarietà in epoche corrispondenti, tutti i caratteri non si manifesteranno allo stesso tempo, ma i primi ad apparire saranno quelli di A, poi quelli di B, poi quelli di C, ed infine quelli della forma perfetta D. Con altre parole, l’individuo dovrà svilupparsi, ossia percorrere successivamente quegli stadii che ha attraversato la specie nel corso dei secoli. Resta ancora a sapersi, perchè questi stadii, durante lo sviluppo, sieno percorsi con rapidità ed incompletamente. La ragione, a quanto sembra, sta nel fatto che gli embrioni, così bene come le larve e le forme adulte, sono soggetti alla elezione naturale, la quale avrà accelerato o modificato lo sviluppo tutte le volte che la maggiore rapidità od un cambiamento del medesimo tornavano utili alla specie.



Due sono le teorie professate in tale materia. L’una dice che l’uomo è il prodotto di un atto creativo speciale; l’altra sostiene che l’uomo, con lenta e graduata modificazione, per gli effetti della elezione naturale, è disceso dagli animali sottostanti. La prima è la vecchia teoria suggerita dalla Bibbia, la seconda è la teoria